domenica 23 settembre 2018

Sei come un juke box



La domenica è il giorno delle omelie, non solo nelle chiese.
Le prediche si trovano infatti nei quotidiani, di regola in prima pagina.
A leggerle se non tutte almeno gran parte, si fatica a dissolvere un'impressione.
Ovvero: il perfetto unanimismo, la totale prevedibilità, l'integrale allineamento. Leggi il titolo, leggi la firma sotto il titolo: sai già perfettamente che cosa troverai a seguire nel commento, nell'editoriale, nel racconto settimanale.
Asserzioni perentorie condotte a colpi di indignazione civile, di rivendicazione valoriale, di autocertificazione etica.
Eppure una volta il compito degli intellettuali era quello di provare a vederci più lungo e meglio degli altri.
Studiare il pensiero corrente, le opinioni dominanti, i cosiddetti “luoghi comuni”.
Procederne allo smontaggio, all'analisi metodica delle componenti, degli ingranaggi, dei pezzi più piccoli.
Sempre in base al principio del dubbio. Dubitare sempre, dubitare di tutto, dubitare anche di se stessi.
Quindi, una volta visto più lungo e meglio, rivolgersi agli altri: per provare a convincerli di quel che, grazie alla loro superiore capacità di discernimento, avevano visto.
L'incomunicabilità assoluta è il tratto distintivo del nostro tempo.
Lo scambio di idee, la dialettica costruttiva hanno lasciato spazio alla sterile contrapposizione di immutabili bagagli di consolidati pregiudizi, che da una base ideologica sconfinano in una prospettiva antropologica, fino al disconoscimento non già delle ragioni, ma della stessa identità e anzi personalità dei portatori di diverso sentire.
Per questi motivi annoia e rattrista la lettura domenicale dei quotidiani, traasformati in juke-box che suonano sempre e soltanto gli stessi dischi per ascoltatori che vogliono sempre e soltanto la stessa musica, fino a convincersi che oltre la musica che piace a loro non ci sia musica, anche se non ne hanno mai sentita, o voluta sentire, o addirittura provare a capire, di diversa.

L'intellettuale non dovrebbe cadere nella tentazione del conformismo. Una tentazione che, certo, facilita l'accesso a posti e prebende. Ma un intellettuale non è per sua natura conformista. Diversamente non è un intellettuale. Ma, appunto, un juke box a gettone. Cento lire a canzone.

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